giovedì 27 marzo 2008

Metrologia

Ecco qui un riepilogo delle misure usate in ambito trentino.
Per l'ambito tirolese non so se siano ugualmente valide.

I. Misure di superficie:
- il piovo (a Trento 3382 mq);
- il campo;
- lo iugero (in uso a Bolzano);

II. Misure di volume:
a. per i cereali:
- il moggio (modium, a Trento circa 170 litri);
- lo staio (starium, sextarium, circa 21,3 litri; 8 staia = 1 moggio);
- lo stariolum (forse 3 stariola = 1 staio);
- la galeta (probabilmente 5 galete = 1 somma, quindi 1 galeta = 31,7 litri)
b. per il vino:
- il carro (plaustrum, a Trento 628 litri);
- la castelata (forse pari al carro);
- l’orna (urna) o concio (a Trento 78,5 litri; a Termeno 81,6 litri)
c. per l’olio:
- la galeta (forse 5 galete = 1 moggio, e allora 1 galeta = circa 34 litri).
- Lo staio (3 staia = 1 galeta).

III. Misure di peso:
- la libbra (a Trento 0,336 kg)

come testi di riferimento, per eventuali curiosi, Manuale di metrologia, ossia, Misure, pesi e monete in uso attualmente e anticamente presso tutti i popoli di Angelo Martini oppure Beschreibung zu Alte lokale und nichtmetrische Gewichte und Masse und ihre Grössen nach metrischem System di Wilhelm Rottleuthner.
Indicazione interessanti si trovavano anche nei Tridentinische Urbare dello Schneller, alle pp. 140-162.

(informazioni tratte da Documenti trentini negli archivi di Innsbruck : (1145-1284) , a cura di Cristina Belloni, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004)

domenica 16 marzo 2008

Il mondo di Goswin, monaco del Trecento

Ho pensato che anche questo dossier, sempre curato da Giuseppe Albertoni, potesse risultare interessante.
http://www.emscuola.org/labdocstoria/storiae/Dossier/Dossier01b/indice.htm

monete nella Bolzano del '300

Vi segnalo questa pagina scritta da Albertoni sulle monete utilizzate nella Bolzano del '300.
http://www.emscuola.org/labdocstoria/Pubblicazioni/Trecento/capC03.htm

L'intera pubblicazione da cui è tratto il suddetto capitolo può tornare utile, offrendo un quadro piuttosto ampio della vita quotidiana nella Bolzano del Trecento. E' una pubblicazione del Labdocstoria ad uso delle scuole, quindi particolarmente semplice ed accessibile, ma comunque, per certi versi, interessante
http://www.emscuola.org/labdocstoria/Pubblicazioni/Trecento/indice.htm

sabato 15 marzo 2008

Dal singolare al plurale

Una piccola nota ad un plurale che mi lasciava perplessa: quello di "staio".
Ho fatto una piccola ricerca e ho risolto i miei dubbi.
Il termine staio ha ben tre possibilità di plurale, legate al significato che il termine assume.
Quando con staio si intende l'unità di misura di capacità per aridi, il plurale è staia.
Quando invece con il termine si indica il recipiente per la misura di uno staio (in legno, cilindrico e a doghe cerchiate) il plurale è stai.
Quando ci si riferisce, per estensione, alla superficie di terreno occorrente per seminarvi uno staio di grano, il plurale è staia, ma anticamente era usato anche staiora "a costoro per queste sue opere tanto egregie fu donato dal pubblico due staiora di terra per ciascuno" (Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio,24)

Regesta imperii

In rete sono disponibili le fonti documentarie e storiografiche relative agli imperatori del Sacro romano impero, dalla dinastia carolingia a Massimiliano nonché dei papi dell’alto medioevo.
http://mdz1.bib-bvb.de/cocoon/regesta-imperii/angebot/ri

mercoledì 12 marzo 2008

Monetazione tirolese

http://manuali.lamoneta.it/MANUALI.html

Qui potete scaricare un testo sulla monetazione tirolese dal 1253 al 1477.
Magari può essere utile...

domenica 9 marzo 2008

Bauzanum

Dal momento che l'ultimo lunedì ne abbiamo parlato e la cosa mi incuriosiva particolarmente, ho cercato di raccogliere qualche informazione un po' più precisa sul toponimo Bolzano.
In Kühebacher E., Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, Bolzano 1991 si legge che non esistono dati certi sulla etimologia del toponimo. Kühebacher ritiene che il nome, che compare nel VII secolo e che lui ritiene una contrazione di Baudosianum, debba essere interpretato come un prediale e che quindi con questo si indicasse il possedimento di un celta di nome Baudios.
La -AU seguita da dentale in altotedesco antico o medioaltotedesco sarebbe stata pronunciata ô, e suonava nel parlato come oa. L'accentazione tedesca della prima sillaba avrebbe anche determinato il passaggio, per fasi successive, da Bauzanum a Pozanan, Pozan e Pozen fino a Bozen, che compare in questa forma per la prima volta in un documento del 1133.
Sempre nel Kühebacher è poi riportata l'ipotesi di Hoeniger, che fa derivare Bolzano da Castellum Balteanum, vale a dire da una radice indogermanica *palt (fango), il cui significato sarebbe stato l'equivalente dell'altotedesco Moos (Moor), palude. Insomma per lui una specie di Castel Palude (o castello della palude).

sabato 8 marzo 2008

8 Marzo....

Non è paleografico e neppure diplomatico, ma auguro ad ogni Donna della nostra scuola tante buone cose per questo nostro giorno, anche se ormai giunto al termine. Molte donne prima di noi hanno lottato per i diritti che ora possediamo, non è cosa da poco!
Auguroni!